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Cattedrale S.Maria Assunta


43 Via Luigi Mazzella
80077 - Ischia  
+39 081 333 4556
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Periodo: XIII sec.; inizi XVII; 1751.
Destinazione originaria: luogo sacro.
Destinazione attuale: luogo sacro.
Copertura: a tetto e a cupola estradossata, cupolette ellittiche.
Volte o solai: volte a botte lunettata.
Tecniche murarie: muratura in pietrame di tufo e pietra lavica con intonaco dipinto.
Pavimenti: quadrotti di marmi bianchi e neri.
Decorazioni esterne e interne: stucchi decorativi.

Un tempo questa chiesa era occupata dai frati Eremiti di S.Agostino che dimoravano in un attiguo convento, oggi trasformato in abitazioni private. La facciata della Chiesa si presenta con due ordini sovrapposti e un frontone che occupa principalmente la parte centrale, mentre ai lati due volute ne disegnano i contorni. La pianta basilicale a tre navate è a croce latina dall'abside circolare. Un'ampia cupola con lanterna poggia su un alto tamburo traforato da quattro finestre trilobate che sovrasta l'innesto dell'asse maggiore e l'ampio transetto. Sette altari di marmo sono divisi nelle navate laterali e nella navata centrale, di fronte all'ingresso. Quest'ultimo è circondato dal coro dove sono disposti gli antichi stalli in noce. Da vedere: Crocefisso di ebano; tavola di S.Tommaso d'Aquino; fonte battesimale; dipinto di G. Diano.


Torre Campanaria
Periodo: prima metà del XV sec.
Destinazione originaria: torre di difesa.
Destinazione attuale: campanile.
Copertura: cupola con lanterna.
Volte o solai: volta a padiglione.
Scale: a chiocciola.
Tecniche murarie: pomici e pietra lavica intonacati con malta.
Pavimenti: battuto.
Decorazioni esterne: tori di suddivisione in pietra lavica, mensole.


La torre fu eretta per concessione di Alfonso D'Aragona nel 1433 a difesa del borgo e restaurata dopo il 1492. Fu trasformata in campanile agli inizi del XVI sec. La Torre è a base quadrata e sorge accanto la parete orientale del presbiterio della Cattedrale. Tutt'ora mostra nei tratti architettonici l'antico ruolo di costruzione di difesa: la base a scarpata, i cordoli di pietra lavica posti all'innesto di ognuno dei tre piani e le feritoie. Quest'ultime assieme agli archetti pensili sono disposti lungo la parte terminale della copertura su cui poggia la cupoletta con lanternino già visibili nell'affresco dei primi del '500 dipinto nella torre Guevara.